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George Daniels e l'innovativo scappamento Co-Axial

L’orologeria svizzera marcia con implacabile puntualità a dispetto del Covid-19 e delle sue varianti. Soprattutto se si parla di vendite e di ricavi netti a livello planetario. Certo nei primi 8 mesi del 2020 c’è stata una flessione ma parliamo sempre d’introiti da capogiro: 1.3 miliardi di Franchi Svizzeri. E poi, come ricorda l’imperatore Vespasiano “pecunia non olent” il denaro non ha odore; basta che non manchi nei caveau dei forzieri elvetici.

Spesso però la Manifattura svizzera dimentica che sono i contributi tecnici e di marketing forniti da stranieri ad aver reso celebre, unica e soprattutto ricca l’orologeria svizzera. Ad esempio, sono in pochi a conoscere che fu l’inglese George Daniels (1926-2010) l’inventore dell’innovativo scappamento Co-Axial, nato nel suo laboratorio a sud di Londra nel 1975 dove per circa 20 anni lavorò su svariati prototipi per delle Case prestigiose della Confederazione senza però arrivare allo scopo ultimo: far accettare la rivoluzionaria tecnologia Co-Axial all’industria elvetica.

Daniels fu per anni bloccato e frustrato dalla burocrazia e più ancora dai "camici bianchi" delle Maison, quei tecnici che restavano fermi nell’asserire che lo scappamento libero ad àncora non aveva rivali, e sicuramente che mai e poi mai sarebbe stato superato da un’invenzione straniera.

Tra l’altro, è bene ricordare che anche questo scappamento fu opera di un inglese, Thomas Mudge, allievo prediletto di George Graham. Scappamento ad àncora che venne adottato e adattato da tutte le Maison. Questa però è un altra storia che si perde nel tempo in un lontano 1754 quando lo scappamento ad àncora venne inventato. 

Il Co-Axial entra in Omega

Il Co-Axial, e non sembra un caso, fu poi scelto, finalmente, per una produzione industriale dal marchio OMEGA, durante l’egida di un libanese, Nicolas Hayek, lungimirante investitore. Hayek fu tra l’altro l’inventore dell’orologio più venduto al mondo, lo Swatch. E dagli svizzeri stessi, Nicolas Hayek venne considerato il Salvatore della Patria come di un’intera industria e della sua filiera, davanti all’avanzata dell’orologeria made in Japan che aveva eroso la supremazia elvetica attraverso i segnatempo al quarzo. A lui il merito di averla riportata in auge, con il rilancio dell’orologeria meccanica e l’arrivo di manager come il lussemburghese Jean-Claude Biver che lanciò uno slogan emblematico e memorabile: “Blancpain non costruirà mai un orologio al quarzo!”

Nicolas Hayek, nel divenire proprietario del pacchetto Swatch, prese le redini anche di Omega e con un’operazione da maestro del marketing, fece in modo che l’invenzione di Daniels, con lui in prima fila e sotto i riflettori, venisse presentata all’edizione di Baselworld del marzo 1999. Il Co-axial fu presentato davanti a tutti gli addetti ai lavori, alla stampa, e migliaia di curiosi come pure l’ultimo uomo ad aver passeggiato sulla luna, Eugene Cernan che al polso ‘ca va sans dire’, aveva il crono Moonwatch di Omega. Fu un avvenimento indimenticabile per Daniels che si dilunga a raccontarlo nelle pagine della sua autobiografia: “All in Good Time” - reflections of a watchmaker, pubblicato dopo la morte nel 2013, da PW Publishers di Londra. 

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A riguardo, quando il parmense Michele Sofisti, allora presidente di Omega, presentò Daniels ed il suo scappamento al pubblico di Basilea, il commento meno elogiativo parlava di un “genio che sprizza talento e lode nel suo porgere lustro all’arte dell’orologeria”. 

Con queste parole, Daniels ricevette in dono da Sofisti il primo esemplare di orologio Omega con scappamento Co-Axial ed il numero 000/999. Quel giorno storico, riuscì a far dimenticare 20 anni di mortificazioni dovute in gran parte al provincialismo. Ed anche Philip Stern, allora proprietario di Patek Philippe, venne personalmente a congratularsi con Daniels. Cosa che non fecero i suoi tecnici che fino all’ultimo non riuscirono a superare i pregiudizi davanti alle capacità di questo signore inglese il cui motto era: “i tecnici superano le difficoltà, ma solo gli artisti sanno trovare le soluzioni.”

Cosa accomunava l’artista Daniels all’imprenditore Hayek, oltre che la passione per l’invenzione in ambito orologiero? Tra i due esisteva un minimo comune denominatore ed era il feeling per il genio di uno svizzero: Abraham-Louis Breguet (1747-1823) definito il vero Leonardo da Vinci dell’orologeria. Daniels ebbe modo di studiarne a fondo il talento e di restaurare alcuni dei suoi pezzi più complicati ed esclusivi. Fu questo tipo di lavoro che lo spinse a creare i suoi orologi “Daniels of London” oggi contesi nelle aste internazionali perché prodotti a mano e in un numero limitato - come il tasca in oro giallo, Grand Complication, venduto all’asta da Phillips per quasi 2 milioni e 500mila Franchi Svizzeri nel maggio del 2019. Affascinato dal pensiero innovativo di Breguet, Daniels decise di scrivere un libro “The Art of Breguet”, pubblicato nel 1975, ed ancora oggi ritenuto il testo di riferimento sul nume orologiaio di Neuchatel. Di Hayek sono invece rimaste le tante foto mentre indossa i segnatempo Breguet; istantanee che svelano al pubblico come questo marchio, agli occhi del suo presidente, fosse il vanto di tutto il gruppo Swatch. 

Il Co-Axial secondo Omega

Per ritornare allo scappamento Co-Axial, ecco come lo racconta la casa Omega che ne detiene brevetto e proprietà intellettuale:

“Il nuovo sistema fu progettato per ridurre drasticamente l’attrito l’interno del movimento. Se prima i componenti dello scappamento ad àncora tradizionale scivolavano l’uno sull’altro e potevano consumarsi, ora si sfioravano appena. Inoltre non occorreva più alcun lubrificante, tranne forse una quantità minima, e quindi non c’era rischio di occlusioni o coaguli che potevano causare ripercussioni sulla precisione. Come affermò George Daniels, i movimenti equipaggiati dallo scappamento Co-Axial erano più affidabili, accurati e necessitavano meno interventi di assistenza.”

 

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E grazie ad un altro visionario come Nicolas Hayek, l'integrazione dello scappamento Co-Axial su un orologio Omega avvenne prima su 1000 esemplari in serie limitata, per poi divenire una componente stabile nella produzione OMEGA, incluso l’attuale Speedmaster Moonwatch, anch'esso abbinato alla spirale al silicio Si14 per ridurre l’influenza dei campi magnetici e fornire maggiore precisione.

In molti sostengono che lo scappamento Co-Axial per eliminare l’attrito interno con liquidi non scorrevoli per viscosità, sia l’invenzione più significativa nel campo dell’orologeria meccanica degli ultimi 200 anni.
Può darsi. Quello che è certo che premiò una specie di ossessione che George Daniels aveva sviluppato fin da piccolo nei riguardi dell’orologeria durante un infanzia in povertà, con un padre violento in una famiglia molto numerosa. Per fortuna, a cinque anni Daniels trovò casualmente un orologio di poco valore e lo portò a casa per smontarlo: “Fu come vedere il centro dell’universo”…

Il resto è la storia di una vita che Daniels visse intensamente grazie anche ad una seconda passione meccanica. Quella per le auto d’epoca. Qui però Breguet riuscì invariabilmente ad essere sempre davanti a qualsiasi Bentley…. E così grazie all’orologeria, nei suoi ultimi anni, Daniels amava dire: “Non potrò però mai andare in pensione, non mi sento di dire di aver mai lavorato in tutta la mia vita. “ 

Articolo a cura di Paolo Ceratto

Paolo Ceratto è nato a Torino nel 1954. Dopo una laurea in Psicologia del Lavoro e un Master in Business Administration, negli anni '80 intraprende una proficua carriera come funzionario delle Nazioni Unite e consulente culturale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, mentre nel corso degli anni '90 lavora come business manager worldwide.

Dal 2017 ad oggi pubblica articoli ed interviste sulle riviste OROLOGI e TORINO STORIA.

Nel 2019 pubblica con il Gruppo Editoriale Bonanno “IL LUNGO FILM DI FELLINI”.

Da sempre un grande appassionato di orologeria.